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Apicoltura di montagna: il miele millefiori bio prodotto ad alta quota

La cura delle api nell’incontro con la biodiversità

Anche a fine estate il cielo della Val di Fassa è terso, luminoso, e l’aria è buona. Mentre il giorno si accorcia, senti sulla pelle che la temperatura è un poco scesa. Ieri, camminando per andare a controllare le arnie, ho alzato lo sguardo e mi sono accorto dei colori morbidi che fanno assomigliare i nostri paesaggi ad acquerelli. Quando il cambio di stagione è nell’aria, prepararsi è importante. Lo è per noi, e lo è anche per le nostre api. 

Val di Fassa in settembre

Come ogni lavoro in comunione con gli animali, l’apicoltura è un universo che porta con sé fatica, attenzioni, persino patemi, quelli legati agli imprevisti meteo e al delicato equilibrio della vita di famiglia. Quella delle api intendo, non la nostra! 

Ma come ogni attività in accordo con la natura, raccogliere il miele dà soddisfazioni, tante soddisfazioni! Ad ogni annata ci si ritrova “stanchi ma felici” a confezionare il nostro miele, che a seconda delle fioriture primaverili ed estive è sempre nuovo, diverso nel colore, nel profumo e nel sapore. 

api e melari

Orgogliosi del nostro miele di montagna e di alta montagna

A Ciasa dò Parè il miele non manca mai. La nostra è una produzione biologica che punta sulla purezza, non sulla quantità. Ogni estate otteniamo due varianti di miele millefiori: il Miel da Ciasa e il Miel da Mont. 

Il Miel da Ciasa lo raccogliamo dai melari delle arnie vicine a casa, a circa 1300 metri di altezza. È un miele ricco di proprietà perché ricco è l’ecosistema della Val di Fassa, con la sua straordinaria varietà di fiori e piante.

miele millefiori biologico di montagna

Non finisce mai di stupirci la capacità adattiva delle singole specie e del sistema ambientale nel suo insieme. Se pensiamo a un evento climatico estremo e drammatico, come la tempesta Vaia del 2018, apre il cuore vedere che oggi, a cinque anni di distanza, nel bosco dove il vento aveva schiantato tante conifere si è creata una biodiversità rigogliosa che offre tanto nutrimento alla fauna alpina, agli impollinatori selvatici e anche alle nostre api carniche, che approfittano del proliferare di tigli, lamponi, more e altre piante della nuova foresta, figlia dell’antico bosco di abeti.

Il Miel da Mont e la transumanza delle api

Il Miel da Mont è uno dei nostri fiori all’occhiello: lo produciamo in quota, portando le arnie sopra i 1850 metri: 18 al rifugio Flora Alpina di Falcade, 18 in Val Ceremana, paradiso naturale delle Dolomiti trentine.

arnie val di fassa

La transumanza delle api è un rito che si ripete ogni anno, un’esperienza speciale per la nostra famiglia. Bisogna individuare una finestra di almeno quattro giorni di meteo favorevole, chiudere le arnie e portarle in malga in orari non canonici, quando non solo le api, ma tutto il mondo alpino ancora dorme. Che silenzi. Che luci. Che emozioni.

Che cosa vuol dire produrre miele bio ad alta quota

Le api viaggiano sopra i 12°. Per questo in alta montagna producono meno: escono più tardi in cerca di polline e rientrano prima la sera, per via delle temperature più basse. Per nutrirsi hanno comunque bisogno di 3 chili di miele al giorno. Considerando che in caso di tempo avverso non usciranno affatto, possiamo contare solo sulla sovrapproduzione per il nostro raccolto. Per questo il miele alpino di alta montagna è così prezioso, oltre che per le sue straordinarie qualità. 

Purezza, composizione, colore e quella nota di rododendro che ne rende il sapore così delicato fanno del Miel da Mont un’eccellenza gastronomica. 

miele di fiori di alta montagna miel da mont

Riconoscimenti come il certificato di Presidio Slow Food (dal 2021) e le due gocce d’oro a Mieli d’Italia 2023, ci rendono fieri e danno valore a tutto il nostro impegno quotidiano. 

È stata la nostra prima volta a Mieli d’Italia, il più importante evento nazionale dedicato agli apicoltori, che consegnano campioni del proprio miele per un’analisi di laboratorio approfondita e per l’assaggio di una giuria specializzata. In base alla purezza e alle qualità del campione, i migliori mieli vengono premiati con una, due o tre gocce d’oro e inseriti nella guida dei migliori mieli d’Italia. È un onore farne parte.

L’estate 2023 è stata eccezionale: non si era mai vista un’annata da 1400 vasetti di Miel da Mont. Abbiamo superato di gran lunga il raccolto del Miel da Ciasa, che in teoria dovrebbe essere più abbondante. La vita è così, sempre diversa da come te l’aspetti.

Come gustare il miele, da noi o a casa tua

Ogni anno la produzione varia, ma siamo sempre riusciti a ottenere un raccolto adatto alle necessità della nostra osteria: una scorta sufficiente per colazioni e merende, una quota per l’eshop biologico di Ciasa do Parè e quel che serve allo chef Matteo per le sue preparazioni.

Spesso ci chiedono quali sono gli abbinamenti migliori per un miele pregiato. Certo, alcuni sapori si sposano con grande armonia, per esempio proponiamo i nostri formaggi biologici di latte fieno crudo con assaggi di miele e marmellate. 

Ma per assaporare fino in fondo il nostro miele di montagna e di alta montagna consigliamo sempre il modo più semplice: spalmato su una fetta di buon pane lievitato naturale, magari tiepido. Mentre sconsigliamo di scioglierlo nel latte caldo, nelle tisane o thè fumanti: le alte temperature alterano le proprietà del miele e ne deteriorano sali minerali, vitamine e proteine.

L’estinzione delle api mellifere: un mito da sfatare

In questi anni si fa un gran parlare del rischio di estinzione delle api, un tema che solleva emozioni forti, anche in seguito a una comunicazione intensa, non sempre attendibile sul piano scientifico.

Come contadini e allevatori biologici, impegnati nella tutela del patrimonio naturale, dobbiamo essere onesti: il valore della biodiversità è centrale e cerchiamo di difenderla in tutti i modi, anche proteggendo gli insetti impollinatori. Proprio per questo, invitare ad adottare un’arnia e a proteggere le api (mellifere) è quasi un controsenso, perché gli impollinatori in pericolo sono quelli selvatici, messi a rischio da pesticidi, inquinanti e, paradossalmente, persino dall’ape da miele, la cui popolazione nel mondo è invece cresciuta, sia per l’esportazione in aree geografiche dove non era presente, sia perché gode di cure e attenzioni che la specie homo sapiens le rivolge, in quanto produttrice di miele.

api e fiori

Vuoi fare qualcosa anche tu? Se hai un giardino, per esempio, puoi lasciarne incolto un pezzetto, in modo che la flora spontanea proliferi e dia nutrimento e rifugio anche a impollinatori e insetti che la perdita di habitat selvatici mette seriamente in pericolo.

Se ami la natura, vieni a trovarci. Insieme al buon miele troverai tante specialità contadine, frutto di un lavoro onesto e rispettoso della terra, e tante storie di monti, valli, persone, piante e animali.

Starai bene, scommettiamo?